domenica 21 aprile 2013

LE MANI IN TASCA

La mia maschera e' un volto,
non si stappa...non si beve.
Tutte le scarpe si somigliano
e alcune sono piu' uguali delle altre.
Puzzano di vomito nei gabinetti delle discoteche
dove nel cranio appare una finestra.
Caro vicino, la tua erba non e' affatto piu' verde.
Ti presto i miei colori ad olio
cosi potrai fingere che un quadro sia una finestra
e l'aria che arrivera' sara strana in riva al fiume,
e da ogni naufragio mi salveranno le mani in tasca.
Tra tutte le vetrine mi troverai in un angolo buio,
un angolo silenzioso.
Scorrono brillanti e repellenti come una pisciata
cavalli sulle camicie, auto grigiometallizzate,
sorrisi in prestito, foto di piscine a Sharm el Sheik.
Magari il mondo non si accorgerà che esisto stasera
ma con le mani in tasca, in riva al fiume
sento questa strana aria di paese straniero.
Poi mi rendo conto di essere io lo strano...
io senza simboli, io che non fumo marjuana,
io che odio ogni dannato suono che non sia accompagnato da versi.
Negli USA tutti ballano in riva al fiume 
poi si uccidono
poi la TV dice che va tutto bene.
Sono un po' asociale, ho voglia della mia donna
e di regalarle un mazzo profumato di tasche dei pantaloni.
Non ho voglia di tornare in riva al fiume c'e' un'aria strana
che si stappa  e si beve  come  la maschera che hanno tutti.
La mia maschera e' il mio volto... forse questo e' lo strano.

                                                                                                          

Nessun commento:

Posta un commento