lunedì 2 novembre 2015

Inverno 2





Me ne sto a letto
perché il mondo mi spaventa.
Sono un uomo a rovescio sotto le coperte,
sono un feto,
vuoto, puro,
appeso al cuscino come al cordone ombelicale.
Le mie gambe son viticci intrecciati.
Tento di recuperare il sogno
perché i sognatori non conoscono sconfitta
fino al risveglio.
Il gatto mi punta i suoi verdi lampioni
e crede che il cuscino sia roba sua,
ma niente è di nessuno su questo materasso,
zona franca e punto di raccolta
che se mi volto appena
e ti vedo al mio fianco
potrei quasi farmi convincere che esista un dio.
La pioggia bussa alle finestre, sulle imposte, sui muri,
dappertutto.
Rimbocco le coperte e danzo tra le lenzuola
con tutto il corpo,
dalle sopracciglia alle dita dei piedi.
Anche l'orologio non sta fermo.
Lo aspetterò qui.

                                      Enrico
                                   (fotografia dal web)