domenica 26 agosto 2012

Milan - Sampdoria ...che bruciore di stomaco!

Ed eccomi a casa, ad affrontare quel che temevo mi sarebbe piovuto addosso. “Semina bellezza e raccoglierai bellezza” disse qualcuno. Ma qui non si è piantato nulla. Le piante più robuste sono state sradicate mentre le più fragili vengono “BARBARAmente” trattate. Costa affonda il Milan titola il televideo. Stia tranquillo chi deve partire per una crociera, si parla di calcio e non di navi stavolta e ad andare giù è nientemeno il club più titolato al mondo. Torno proprio ora dallo stadio di San Siro, un viaggio di 540 km (andata e ritorno) con una spesa di ben 105 euro di (benza/autostrada) da dividere con altri due amici. Durante il viaggio di andata si parlava della poca ambizione di una squadra imbastita con offerte speciali da discount e il mio pensiero era: “magari mi sbaglio”, “forse ci metteranno l'orgoglio e le cose andranno bene”, “con un po' di fortuna si può anche lottare per i primi posti”. Poi è arrivato il calcio d'inizio e proporzionalmente allo scorrere dei minuti, ogni residuo di forzato ottimismo mi ha abbandonato. Forse già dalla lettura delle formazioni, rendendomi contro che Bonera e Antonini avrebbero fatto parte dell'undici titolare, ho avuto un cattivo presentimento. Cazzo... Antonini no! Ancora. Lui andrebbe bene, benissimo per far funzionare a dinamo un gruppo elettrogeno. Lo schiaffi sulla cinghia a correre e lui macina chilometri su chilometri. Potrebbe illuminare Manhattan solo con le sue gambe. Non si può certo dire che non corre il nostro Luca, lo conosciamo bene, ma durante le sue scelte tattiche il suo encefalogramma è piatto suvvia. E Bonera? Orca miseria, la minestra riscaldata più disgustosa che abbia mai assaggiato. Yepes mi piace, è un lottatore, ma il numero 76 stampato sulla sua schiena è l'anno di nascita. Che farne allora di quei bei discorsi di Sandro Nesta, durante la sua breve e concisa conferenza d'addio in cui spiegava il progetto di Allegri da lui rifiutato? Ossia un piano che prevedeva l'inserimento di giovani nel suo ruolo aiutati dallo stesso Sandro ad ambientarsi e migliorarsi ma che sarebbe costato all'oggi rimpiantissimo numero 13 il posto da titolare. Tutto un bla-bla. Tra tutti, non toccatemi De Sciglio, oggi vero leader dei una squadra pasticciona, capace di prendersi le sue responsabilità. Spesso gli veniva rifilata dai più blasonati Boateng ed El Shaarawi la “patata” di cuoio bollente. Lui ha provato e non mi ha deluso per niente. Alla SNAI, un passaggio pulito di Montolivo lo quotano otto spaventiliardi ad uno, ma io non giocherei nemmeno un decino su quella che considero una causa persa. Io non ho l'abitudine di seguire la nazionale di calcio e allora vi chiedo: “E' veramente lui il Montolivo che giocava con gli azzurri agli Europei?” perchè se così fosse mi spiego le quattro pere buscate contro la Spagna. Il problema di Nocerino è chiarissimo invece. Ibra stoppava palloni e riusciva a proteggerli per almeno dieci secondi, dando tempo al nostro FantAntonio di salire e farsi trovare spesso in area di rigore. Ora c'è Pazzini che è la fotocopia di Gilardo, Boateng che dal leone che era, adesso pare pronto per la Roccosiffrediproduction e Robinho, bravo nell'impegno ma davvero ingenuo nella gestione del suo infortunio nel corso del secondo tempo. Flamini resta un giocatore normodotato, bravo e diligente ma coi piedi a cazzuola. In area bisogna centrare la porta vacca miseria, mica i Commandos Tigre del primo anello blu! Resta il Faraone... giornate come oggi devono avere contribuito all'estinzione degli egiziani. Non avrei mai rinunciato a Merkel per lui ma a quanto pare sono bastati tre-quattro golletti e una cresta da sigue-sigue-sputnik a farlo diventare un idolo e almeno aiuta i presenti allo stadio a vincere la depressione globale con un pizzico di entusiasmo. E' giovane e ancora occasioni ne avrà. Comunque i ritmi sono quelli bassi del Milan sornione di Nils Liedholm ma non c'è qualità a compensare. Nel gol subito il calcio d'angolo (evitabile) è nato da una fuga di un attaccante doriano contro la difesa ben piazzata (4 rossoneri pronti ad intervenire sulla trequarti) e il rammarico sta nella facilità con cui Costa ha staccato solissimo al centro dell'area. Non so chi l'abbia perso e nemmeno m'interessa ma non ci vuole un genio del calcio a capire che qualcosa non ha funzionato a dovere e va rivista. I nostri corner (sparati finalmente nel mezzo a differenza dei rompicapo dello scorso anno) hanno portato le rarissime nostre occasioni da gol, tra cui un palo. Già perchè quando la sfiga prende di mira ha un grande potere: quello di rompere i coglioni. Insomma una prestazione deludente (ma prevista) e una sconfitta bruciante (ma temuta), danno il “benvenuto” al Milan nel campionato 2012-2013 mentre a me, il bentornato a San Siro, lo ha dato la scritta luminosa comparsa a bordo campo durante il gioco: “Bruciore di stomaco? Maalox”. Il ritorno è lungo e mesto, con colonna sonora durante TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO delle “triple” di Napoli ed Inter a rincarare la dose e la sola piccola elemosina (che miseria) dell'espulsione di Perez (assente nella prossima sfida a Bologna) a farci recuperare un briciolo di fiducia nel futuro. Finito di imperversare, ribadisco il mio sostegno ai “raghezzi”, anche a quelli che mi hanno deluso. Quest'anno sarà tostissimo e non dico di sentirmi di avere perso uno scontro diretto salvezza ma poco ci manca. Forza ragazzi. Oggi abbiamo fatto Cagà... ora non resta che Kaka!