domenica 28 febbraio 2021

About "MY BLUEBERRY NIGHTS" -Un bacio romantico-

 


"È come per le torte. Alla fine di ogni serata.
Del cheesecake e della torta di mele non rimane assolutamente nulla, della mousse di pesche e della torta di cioccolato ne rimangono delle fette, mentre la meravigliosa torta di mirtilli rimane intatta"
"Cos'ha che non va la torta di mirtilli?"
"Non ha niente che non va questa torta. Non si può dire che non sia buona. È solo che la gente sceglie altro"

Wong Kar-Wai (In the mood for love, Hong Kong Express), regista non convenzionale ai canoni del cinema cinese, ci offre un percorso poetico ed emozionale che è metafora dell'innamoramento.
Una storia di sussurri, sguardi, silenzi, battiti.
Un film, in parte "on the road", lungo quella "strada asfaltata" che taglia in due gli Stati Uniti e che altro non è se non la lunga traiettoria interiore che porta verso individuazione e consapevolezza.

Elizabeth (Norah Jones) ha il cuore infranto per essere stata tradita dal suo ragazzo. Determinata a rompere la relazione, lascia l'appartamento che condivideva con lui a New York City, attraversa la strada ed entra in un piccolo locale in preda a rabbia e delusione. La ragazza conosce così il gestore del bar, Jeremy (Jude Law), gli affida le chiavi dell'appartamento (affinché il suo ex venga a riprendersele) e inizia a confidarsi con lui tra dubbi, interrogativi sospesi e qualche lacrima. Piacevolmente "invischiata" nella confortevole (filosofica) conversazione, Elizabeth, non ancora pronta per lasciarsi il passato alle spalle, parte per un lungo viaggio alla ricerca di se stessa, consapevole che tutte le strade portano al cuore sebbene il percorso non sempre sia ben tracciato.

 


Della travagliata elaborazione del "lutto" sentimentale si hanno più forme durante il viaggio (quello vero) che intraprende la protagonista. Elizabeth, cambiando città e lavorando come cameriera in due locali diversi (in uno si farà chiamare Lizzie, nell'altro Beth)  conoscerà Arnie e Leslie, anime in pena, che si aggrappano a rapporti (consumati da tempo) che trascinano lungo un'esistenza misera, fatta di rimorsi e rimpianti.

Kar-Wai sceglie l'automobile (veloce e affidabile e che può essere piacevolmente condivisa) come figura retorica di un obiettivo che vogliamo raggiungere (il veicolo che ci porterà sulla strada giusta) o come raffigurazione di quello sfacelo sentimentale e affettivo che vogliamo rimuovere (mezzo capace di causare incidenti mortali o malinconico oggetto-ponte con un passato che ormai si può solo rimpiangere).

L'amore sa aspettare la personale odissea degli esseri umani. Il "sangue versato" coagula e ogni ferita cicatrizza.
L'amore però, non è come la luce. Non si propaga per linea retta e deve sempre disegnare larghe parabole per aggirare gli ostacoli quando ci si sente fragili e vulnerabili.
Il regista cinese riesce a raccontarlo (l'amore) magistralmente, attraverso lo stupore dei volti e degli sguardi in primo piano (spesso catturati da oltre la vetrina del piccolo locale, come a volerne mettere in risalto fragilità e spontaneità). L'amicizia tra Elizabeth e Jeremy è qualcosa di puro e rassicurante (la bussola che orienta).
A Jeremy, Elizabeth ha consegnato le chiavi (si è aperta) ed è (solo) apparentemente facile attraversare una strada e varcare una soglia. Come al campo seminato a maggese, prima del cambio di coltura, servono tempo, cura, condizioni favorevoli, per un ritorno alla "fertilità".

A impreziosire questa allegoria del "fall in love", oltre all'incantevole atmosfera da "sottovoce" e le pregevoli sequenze "attenuate", ci pensa la fotografia del grande Darius Khondji (capace di creare atmosfere indimenticabili in film come Seven, Panic Room, Fanny Games e Midnight in Paris -solo per citarne alcuni-). Infatti, My Blueberry Nights (riconvertito un po' banalmente in "Un bacio Romantico") offre un poetico impatto visivo con una ricerca della "pennellata" di luce quasi impressionista in quel crepuscolo un po' "al mirtillo" che caratterizza le notti narrate in questa storia.

 

 

Come i segni sulla sabbia cancellati dall'ondata prima e dalla risacca poi, le ferite spariscono e si dimentica il dolore che hanno causato, perché l'amore è quel boomerang che stringiamo in mano e, talvolta, scagliamo il più lontano possibile, sapendo bene che un giorno (dopo aver attraversato una strada o una nazione intera) tornerà (con impeto forse maggiore) da noi.


3 commenti:

  1. Bellissima la metafora del boomerang. Per quanto si subiscano delusioni in amore, non si potrà mai smettere di amare. Ed è vero che l'amore non è una linea retta. Ma è luce, comunque. L'amore illumina il cuore anche di chi ama senza essere ricambiato :)

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    1. Grande Riky. Bellissima considerazione finale. In una splendida canzone di Vecchioni intitolata "E invece non finisce mai" c'è una frase molto bella riferita all'amore che recita così "E più ne perdi e più ne hai
      E più ne incontri e più ne dai. L'amore non finisce mai"

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