sabato 22 febbraio 2014

ACHAB

La notte è una prospettiva
e da lei mi lascio sopraffare,
scordandomi delle stelle
come ci si dimentica una lanterna accesa.
Quelle luci,
milioni di miliardi di bussole,
fuochi fatui,
miraggi.
Ah saperle leggere!
Il mare come un foglio di carta.
Un'enorme massa d'acqua che alterna quiete e tempesta
e non ha strade.
La meta è ogni orizzonte, ogni alba, ogni tramonto.
Abbasso lo sguardo con orgoglio su ogni mia cicatrice.
Le onde che schiaffeggiano la chiglia
sono carezze al confronto.
Negli occhi degli altri vedo le paure.
Il terrore dello scorbo, della dissenteria,
dell'ultima onda, della coda del leviatano.
Il leviatano...
Un sogno intrappolato in un mirino
incapace di raggiungerlo.
Mi specchio nel metallo levigato
e so riconoscere anche la mia... di paura.
Temo che la mia follia non sia sufficiente
e che il mio sogno sarà, sempre,
appena qualche metro avanti alla Pequod.
Poi, oltre lo sguardo,
all'interno,
vedo la determinazione.
So che non mollerò.
Sono il burattinaio che muove i fili delle mie brame.
Salteranno via unghie e denti
mentre resterò aggrappato
e se nessuno vorrà bagnarsi,
non uno spruzzo di queste spume lo raggiungerà.

C'è la bruma sul mare stasera,
ma domani ogni singola goccia risplenderà come una gemma.
Respiro salsedine e spermaceti.
Non mi hanno stancato mille vittorie...
non potrà farlo una sconfitta.
Chi non ha paura non è coraggioso.
Lo è chi le proprie paure affronta.



                                                              Enrico Bonifazi (20/2/2014)

LA TUA ASSENZA


Non mi perdo nel mondo 
ma nella tua assenza.
Le pietre pregiate mi feriscono le dita,
le parole sono solo un rumore di fondo.
Il cuore rivelatore 
non è nascosto sotto le assi del pavimento.
E' in me e in te.
Le mie radici formano una rete con le tue
e s'intrecciano a sostenersi,
bevono il mio inchiostro migliore,
assorbono la forza che sai darmi.
Si confondono 
e mi arrampico dai capillari più sottili
ai ventricoli.
Binari ovunque.
Partono da ogni direzione
e terminano sempre con quella corsa affannata,
su per le scale,
a guadagnar briciole d'istanti
che non compensano la falla del tempo
ma salvano la vita
a chi sta per riemergere 
e finalmente
respirare.

                                  Enrico (Febbraio 2014)

domenica 16 febbraio 2014

FONTANA DI TREVI





Un passo avanti, sul selciato
e parecchi indietro, nel tempo.
Alzare lo sguardo verso il solenne circolo dei gabbiani,
che l'acqua tra i mattoni luccica così tanto.
Poi il suono, il ritmo, un richiamo:
venite ad ammirarmi!”
Ed eccolo il bianco marmo
levigato dall'eterno scorrere... della vita.
Coriandoli di stoffe multicolori, zaini e berretti con visiere
a far da grezza cornice
per rendere lo specchio liquido
un topazio incastonato nei travertini.
Poi gli spruzzi,
vaporizzati al punto da poter essere respirati.
E' l'arte che ti penetra per osmosi.
E la giapponese, illusa,
che pensa sia possibile racchiudere ciò
in qualche milione di pixel.
Ed eccolo il fischietto
che delimita i confini
e furtivo, l'uomo rattoppato,
ingolosito dai riflessi del nichel sul fondale
più che dalla magnificenza che lo sovrasta.
Chiudere gli occhi e riaprirli
senza interrompere il sogno.
E sorrido all'assenza della ninfa vergine nel vuoto
e penso alla casualità.
Nessuna traiettoria disegnata da una monetina
potrà incatenare il mio desiderio di tornare.
Tornerò e lo faremo tutti,
anche, semplicemente, con il cuore.
                                  
                                                                                        Enrico Bonifazi (Luglio 2013)









sabato 8 febbraio 2014

Uno in più

Non ho mai amato i gatti.
Non ho mai desiderato averne uno.
So che è sempre stato un tuo sogno ed è difficile opporsi ai desideri di chi si ama.
Manco spesso. Rincaso tardi e sei lì che aspetti.
Esco quando i tuoi occhi sono grandi grandi e torno che stanno quasi per scomparire.
E' il momento. E' arrivato.
Poi ti osservo mentre carezzi il nostro piccolo gatto sottratto alla strada
e colori la stanza con quel sorriso grande grande
che spero di non veder scomparire mai.
Sei felice.
Sono felice di questo
e penso che sei come un paio di lenti
attraverso le quali guardo il mondo 
e mi appare migliore.

                                        Enrico