domenica 23 agosto 2015

Ore 21.53



Le persone trovano sempre più risposte
di quante domande mai riuscirò a fare.
Mi piace osservarle
e amo farlo restando il più lontano possibile.
Ho trovato un nuovo equilibrio
da quando nel mio mondo sono sempre le 21.53.
Il mare è un pascolo secolare e non mi tuffo.
Troppe alghe, troppe idee.
Ho già le mie.
Vorrei disinfettare ma sono solo un cerotto che copre e protegge.
Quante ferite vale la tua autostima?
Con un pennello ricopro di tempera dello stesso colore le pareti del mondo
e al mio risveglio c'è sempre chi le imbratta nuovamente.
Il trasporto su gomma vale oro in terra e beceraggini in mare.
L'asticella dell'indecenza si abbassa verso un nuovo fondo
mentre piovono le rose dal cielo e trottano i neri purosangue
e noi qui, a subire, a indignarci
e ad essere chiamati pecore perché c'indignamo.
C'era un tempo in cui contava solo l'adesso
ed essere felici era più importante del condividere la propria felicità sui socials.
Poi arrivano i figli
e il cuore trova le virgole che non credeva di possedere
e il futuro incuriosisce e spaventa anche.
Non è contare spiccioli nel portafogli
e nemmeno la nebbia che avvolge tutto ciò che vorresti sapere.
 Ognuno ha una risposta sbagliata
e la sventola come l'unica filosofia possibile.
Mi piace non essere d'accordo
svegliarmi ogni mattina
aprire la mano e vederci il mio destino.
Nessun segno della croce e niente nebbia.
Decido io se curvare.
Se il cuore mi par debole, io non lo sono
e raggiungerò la luna camminando e il sole con un salto
pensando che anche oggi sì, mi sono svegliato vivo
e che non m'importa nulla delle "verità" custodite dagli altri.

                                                                                                        (23/8/2015)

2 commenti:

  1. Questa poesia se la leggi oggi è come averla scritta ieri.

    Quando parli delle verità degli altri ed era un lontano ieri, chiaramente ti riferivi ad altro, qualche episodio tuo personale, incontri con persone che vogliono spiegarti la vita, quelli che ti vogliono sempre convincere di qualcosa, che hanno già capito tutto.

    Li guardi e li osservi da lontano, bravo se ci riesci.... credo anche che ti riferisca alla rete, ai social, fucine di idee assurde, dell' "arrivo prima io e lo faccio meglio".
    Non sono neanche sui social e non mi manca.

    Belle le tue parole.

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  2. Hai ragione. Sono considerazioni che restano attuali. Le sentenze dei grandi tribunali di facebook, twitter, eccetera. Mi viene in mente una frase di Vecchioni sul finire di Canzone per Sergio, quando dice "si spezza la collana e le idee van giù, stan rotolando un po' di qua e di là. E tutti a dirmi come raccoglierle, non c'è nessuno qui che non lo sa".
    Molto allineato a tutto questo. Non si dispensano consigli o pareri ma assiomi.
    Grazie Lory, di aver capito e apprezzato. Sono lusingato.

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