L'amico che non vedi da qualche anno
sai che sta bene.
Con lui avresti scambiato poco più di
un saluto
e non te la prendi con il tempo che vi
ha separati.
Non speri nemmeno di incontrarlo per
strada
perché, semplicemente, non pensi a lui
e al come sarebbe vederlo scherzare con
la sua bambina,
con qualche capello grigio e
increspature che non ricordi.
Un giorno però poi lo rivedi.
Affisso al muro il suo “destino”
...il suo capolinea
e due righe di retorica cristiana.
Allora sì, ti manca un po'
e in gola si forma un groviglio che
intrappola tutto.
Il passato è impossibile da difendere
e al futuro non sono bastati
miliardi di stupidi, inutili globuli
bianchi.
L'amico che non vedi da un decennio lo
immagini felice,
senza rendertene conto.
Un ricordo lontano, lieto,
quel sudore condiviso all'inseguimento
dello stesso pallone di cuoio.
E adesso ti manca, cazzo se ti manca,
nel calmo, silenzioso distacco
il potere immaginare per lui un
qualunque presente.
O meglio ti manca il continuare ad
ignorare quella vita
sconosciuta e parallela,
da qualche parte nel mondo...
felice e senza fine,
come quella di chi è sparito dal tuo
passato
senza mai ricomparire.
(a "Max")
Enrico Bonifazi
-novembre 2013-
Proprio così..la vita ci separa, ma a volte questa separazione diventa totale..non ci accorgiamo di nulla, fino al momento in cui apprendiamo la notizia. E magari pensiamo: "avrei potuto rivederlo, almeno per l'ultima volta".
RispondiEliminaBello il pensiero su una vita che si sviluppa parallela, come tutte le altre vite di persone che abbiamo conosciuto e non conosciamo...