mercoledì 19 aprile 2017

About "MANCHESTER BY THE SEA"




Tutto è effimero, anche l'apparente certezza di ciò che siamo nel mondo. Lee (Casey Affleck) vive a Boston e lavora come tuttofare in un vastissimo complesso condominiale; stucca le pareti, sgorga gli scarichi intasati, si "sciroppa" i piccoli problemi degli inquilini e lo fa con indifferenza e menefreghismo con il solo intento di far scorrere più velocemente un giorno dopo l'altro. Lee è un uomo in fase di stallo, una sorta di "dead man walking" senza la forza (e/o la voglia) di tornare a vivere. Le sue giornate si susseguono così, fino al giorno in cui gli viene comunicata l'avvenuta morte del fratello Joe, a causa di un arresto cardiaco. Il triste avvenimento lo porta a tornare nella piccola Manchester, città gelida e marittima nella quale un tempo è vissuto felice, dove un cielo di piombo forma spesso un tuttuno col mare e le principali attività sono pesca e navigazione. Tornando, Lee dovrà fare i conti con il passato e assumersi responsabilità alle quali ha scelto di disabituarsi. Una storia toccante, da assimilare piano piano, così come il regista Kenneth Lonergan ha scelto di offrirla a noi spettatori, con un accurato utilizzo del flash-back, per mettere a nudo ogni piccolo dettaglio e rivelare quali avvenimenti hanno reso Lee, l'uomo disconnesso dalla vita che è oggi. Proprio la strategia dei salti temporali impedisce di focalizzare la vicenda più nel dettaglio, senza rischiare di "guastarne" la visione. Non posso far altro che applaudire i protagonisti (su tutti Affleck e Michelle Williams), davvero coinvolgenti ed espressivi ad eccezione forse del giovane Lucas Hedges che mi ha lasciato perplesso in un paio di passaggi. Senza respiro ho assistito al palesarsi del dramma, mentre le note dell'Adagio in Sol minore di Remo Giazotto facevano breccia nel mio cuore e "forzavano" le ghiandole lacrimali. Condivido pienamente i numerosi riconoscimenti (tra i quali tre premi Oscar) ottenuti dal film. Una storia che parla di quella redenzione che non viene cercata perché arrivi a porre fine alla sofferenza, ma di quella alla quale, ormai, si è indifferenti, poiché accettare uno sbaglio (umano), non è comunque rimuoverne le conseguenze. Bellissimo spaccato di vita che mostra quanto sia sottile l'equilibrio delle cose e quanto breve sia la distanza che separa le gioie e i drammi della vita. Applausi sinceri da parte mia.


                                                                             Enrico Bonifazi   (Cinerubik)

53 commenti:

  1. Applausi sinceri anche da parte mia. È uno dei miei film del cuore, visto più volte...Casey strepitoso, nonostante una mimica facciale sempre un po' inerte, in questa parte ha reso alla grande, sembrava scritta per lui.
    Ti faccio una domanda: secondo te, è un finale "aperto", o tra loro niente potrà più essere recuperato?

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    1. La mia sensazione è che tutto sia finito. Lei ama lui ma non è in grado di sostenere il ricordo doloroso che lui le risveglia. Che si rimettano insieme o meno è impossibile saperlo ma la cosa certa è che (in caso lo facessero) nulla sarebbe più come prima. certe ferite si riaprono di continuo. Un film che mi ha aperto il cuore in due (ed è un pregio non da poco).

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  2. In sala singhiozzavo senza riuscire a fermarmi, mi ha fatto male.
    Per il finale mi illudevo che facendo lui avanti e indietro per rivedere il nipote le cose tra loro due potessero evolvere, ma è impossibile hai ragione, lui aveva proprio messo un muro, aveva imparato a convivere con il dolore relegandolo in un angolo nascosto, durante il loro incontro (che scena straziante!), si destabilizza, lei rappresenta un pericolo, solo se lo vuoi veramente puoi provare a uscirne, credo che lui abbia scelto di punirsi, essere infelice, per risarcire le loro vite....

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    1. Esatta chiave di lettura. Lo ricordi molto bene. Il loro incontro è un maglio rotante nel cuore. Impossibile trattenere il groppo in gola. Scelta sofferta da parte di entrambi.

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  3. Lo ricordo molto bene perché comprai subito il DVD e l'ho rivisto più volte. Come ti ho detto è uno dei miei film del cuore, magari un giorno potremo fare la classica lista dei nostri film, perché ci sono quelli importanti, i capolavori assoluti e imprescindibili, ma ci sono anche i film del cuore, che non sempre seguono regole precise, anzi, spesso sono di registi poco conosciuti e hanno trame non proprio originali, ma chissà perché fanno breccia nel nostro cuore.
    Ti auguro una buona domenica, CIAO!

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    1. Fare una classifica l'ho sempre trovato affascinante ma anche complicatissimo. Ci sto pensando da anni ma fatico a collocare questo davanti a quello e viceversa. Buona la considerazione dei film del cuore che magari visti in momenti particolari della nostra vita hanno assunto significati profondi e toccato corde sensibili. Ma toglimi una curiosità, tu scrivi da qualche parte? Mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo sul cinema. Buona domenica a te.

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  4. No, non ho nessun blog, amo il cinema, mi piace leggere e condividere.
    Dal 2017, per tre anni ho frequentato il Torino Film Festival, purtroppo scoperto troppo tardi.
    A Torino mi parlarono del Festival del Cinema Ritrovato a Bologna e ci sono stata nell'estate 2019. Lo fanno a giugno, è cinema restaurato e pellicole molto vecchie. Il fatto che era di giorno e quell'anno faceva un caldo terribile, non mi ha fatto partecipare molto, fare avanti e indietro per le sale, non mi ha invogliato molto, ne ho visti davvero pochi. Però il bello è che la sera in Piazza Maggiore in parallelo da fine giugno a metà agosto parte il Cinema sotto le stelle. Ho avuto il privilegio e la fortuna di vedere in piazza Lezioni di piano, presentato da Jane Campion che l'aveva appena restaurato grazie alla cineteca di Bologna, ho visto Drive presentato da Nicolas Refn, proprio lui ha aperto il festival e in piazza c'è stata un'ovazione surreale. Poi Coppola in altra sera è venuto a presentare il suo terzo rifacimento di Apocalipse Now, per l'occasione hanno dovuto aggiungere due sale dall'enorme affluenza. Quando ti ricapita di vedere gratis registi così famosi che vengono a parlarti dei loro film? Inoltre Bologna è bellissima, piazza Maggiore è una cornice meravigliosa.

    Continuerò a leggerti sulle tue recensioni che trovo oneste, non guardo in digitale, per cui rimango un po' indietro, ma quando mi interessa un film lo cerco anche tramite le biblioteche che ormai da anni noleggiano i DVD.

    Aspetterò la tua lista di film del cuore, quando avrai voglia di farla👍

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    1. Innanzitutto un po' mi spiace che tu non abbia un blog dove si parla di cinema visto che percepisco la tua grande passione (oltre alla scrittura scorrevole e piacevole). Il cinema sotto le stelle è davvero una splendida iniziativa. Bologna è bella sotto certi aspetti e meno sotto altri (tipico di ogni grande città) ma sulla cultura bisogna lasciarla stare. La cineteca di Bologna fa un lavoro straordinario anche se un film che cerco da anni non sono riuscito a reperirlo nemmeno da loro. Sulla hit-parade dei film ci rifletterò su visto che la cosa mi diverte.

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  5. Bologna è bellissima, si mangia bene, c'è l'Università del cinema, per cui la cultura sul cinema è ben diversa. Proprio a Bologna vidi "Il traditore" e credimi mi meravigliai di vedere la sala piena di ragazzi giovanissimi. Si cresce con la cultura del cinema e la Cineteca certamente ha dato anche lustro. Ho visto persone venire dall'estero per assistere a visioni di pellicole vecchie ma comunque interessanti, i festival sono apprezzati tantissimo e la gente prende le ferie per quello, fantastico.
    Discorro di cinema, mio argomento preferito, ma non pensare, mi manca tantissimo da vedere e non potrei sostenere un dialogo a 360°, non sono un'esperta ma solo appassionata.
    Quando parlo di lista dei film del cuore non è per forza necessario metterli in ordine di preferenza, può essere semplicemente una lista dei tuoi film, senza voti, senza posizioni, che ne dici?

    Una curiosità: ho lasciato altri commenti sul tuo blog, volevo sapere se li puoi vedere nonostante i post non recenti o se devo avvisarti di volta in volta.
    Un'altra curiosità: qual è il film che non riesci a trovare?

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    1. Sui commenti controllo. Sono io a scrivere di rado e mi dispiacerebbe perdermeli.

      Secondo me la passione è il miglior carburante per ogni discussione. Non serve essere critici di professione o apprezzare film fatti apposta per coloro che se la tirano. Anche gli esperti a volte dovrebbero mettere da parte la pedanteria e riscoprire la passione. Parlare con te di cinema è piacevole e non posso che rimarcare il mio rammarico sul fatto che non scrivi.

      Il film che cerco è I bambini di Golzow che venne riproposto (ma solo in alcune sue parti) a Fuori Orario. Ne conosco la storia e lo cerco per motivi di antropologia. Da anni sto scrivendo un monologo sulla RDT ai tempi del muro e mi ha sempre affascinato la storia della produzione di quel film. Peccato. la mia curiosità non è ancora stata appagata ma non mollo.

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  6. Grazie, per le tue parole, mi fa un enorme piacere ed è ricambiato.
    Il film che dici lo vedo su Amazon e su eBay sono tanti DVD: 18 per l'esattezza, intorno ai 100€ (1961-2007), purtroppo non riesco a capire se c'è la traduzione in italiano.
    Mi sembra di capire che si trova anche in streaming. Spero di aver capito tutto giusto perché non sono pratica di queste cose, non so se era questo che cercavi. Potresti invece (magari l'hai già fatto) mandare una mail alla Cineteca di Bologna e farti consigliare, potresti mettere un annuncio sul giornale locale della tua zona, ancor meglio su un quotidiano importante. La biblioteca non ce l'ha?
    Spero e sono sicura che lo troverai!

    Il commento sulla tua poesia l'hai trovato, ne avevo lasciato uno su Affari di famiglia, e uno su Madre! Ma niente di che....
    Ciao!

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    1. Ciao. Innanzitutto commenti visti e replicati. Poi, grazie a te che hai svolto una piccola ricerca. in realtà ho già battuto diverse strade (mi sono recato personalmente all'archivio della Cineteca). Sui DVD in vendita pare abbiano solo la traccia in tedesco e sfortunatamente è una lingua che non mastico. In streaming l'ho cercato e ne ho scaricate alcune parti da Fuori orario che lo trasmise (tagliato). L'unica soluzione che pare plausibile è pagare un madre lingua tedesca per sottotitolarmelo, anche perché è un film che segue la vita degli adolescenti della RDT che dopo il crollo del muro analizzano i cambiamenti (nel male ma soprattutto nel bene). Essendo un film composto da interviste non c'è altro modo per goderne la visione, anche perché è lunghissimo e impegnativo. Grazie, grazie comunque per esserti presa a cuore la mia "missione".

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  7. Si, ho letto, sono 42 ore di filmato. Quindi in italiano o sottotitolato non esiste? Perché se qualcuno li aveva con un'inserzione, non si sa mai qualcuno volesse rivenderli...

    Su questo argomento ho visto da poco un film molto carino che senz'altro avrai visto anche tu: "Goodbye Lenin", davvero carino.

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    1. Buongiorno. Goodbye Lenin è un film che non solo conosco bene ma dal quale ho attinto per alcuni dettagli e citazioni riguardanti il fenomeno che in Germania chiamarono "Ostalgie" (la nostalgia dell'est vista non come nostalgia del regime ma del vissuto umano). Commedia deliziosa e divertente che (in quanto a significato "ostalgico") metto insieme a Sonnenallée, film che non ho mai trovato in Italiano ma che è reperibile con sottotitoli inglesi.
      Per quel che riguarda I Bambini di Golzow, non ho ancora trovato una versione italiana (anche solo nei sottotitoli) ma l'idea di guardarlo in tedesco con un traduttore accanto mi sembra sempre più "unica strada".

      Invece, sulla hit dei film, ci sto pensando. Difficilissimo ma sto elaborando. Un saluto.

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  8. Immaginavo l'avessi visto, io non potrei vedere nessun film in lingua, Sonnenallee sarebbe fuori dalla mia portata.

    Sulla tua hit aspetto con fiducia, 👍

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  9. Il tuo lavoro su I bambini di Golzow, deve essere davvero interessante, stai scrivendo un libro?
    Il figlio di una mia conoscente, che per studio ha girato moltissimo, ha studiato in Germania, è stato lui a consigliarmi "Goodbye Lenin", mi disse che da quanto ha riscontrato, dai loro discorsi, nessuno è stato contento della caduta del muro, nessuna delle due parti, non ho avuto modo di approfondire il discorso, vista la tua passione sull'argomento, tu cosa dici?

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    1. Argomento a proposito del quale ti consiglio di non "accendermi" perché potrei parlarne per giorni e giorni. Il lavoro è proprio sulle storie di persone legate all'esistenza-crollo del muro. Storie di vita. Un vero e proprio monologo in cui racconterei "teatralmente" storie vere. Le storie con la s minuscola all'interno della grande Storia. Ne ho raccolte tante tra articoli, interviste, racconti informali, libri, film e informazioni prese al museo del Ceck Point Charlie (a Berlino). Pensa che mancherebbe la stesura. Ho pronta una colonna sonora creata per accompagnamento da un amico sardo chitarrista e da un clarinettista di Imola. I bambini di Golzow la ritengo una "tessera" importante perché era stata commissionata prima della caduta del Muro (dal regime) per documentare l'efficienza formativa del sistema socialista sui nati nella RDT ma si sviluppò poi attraverso la caduta del Muro e quei "bambini" divenuti adolescenti, poi adulti, commentano i cambiamenti proprio con uno spirito critico e un pizzico di malinconia. Il proprio vissuto è difficile da cancellare. Nessun "Ossis" ha nostalgia del Muro, a mio parere, ma dello stile di vita che ha caratterizzato parte della loro esistenza sì, credo sia inevitabile e molto umano. Non mi dilungo ma speravo di concludere per il trentesimo anniversario della caduta (2019) e avendo fallito quell'anniversario ho un po' frenato, anche a causa dei problemi familiari.

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    2. Dunque stai scrivendo un monologo, una sceneggiatura teatrale, sarai tu a centro scena, o sarai semplicemente lo sceneggiatore, produttore o il regista? Molto interessante davvero.

      Raggruppo qua le mie risposte alle tue.
      Dunque: Tenet: resto in attesa.
      Mare dentro l'ho visto, magari se vuoi mi dirai le tue impressioni.
      Dopo le nostre rispettive visioni: Cafarnao e Ritratto ne parlerò molto volentieri, non so se farai una recensione, fammi sapere sotto che post vuoi dialogare, non vorrei sciupare questi post che trattano altro e noi ormai siamo in O.T. perenne 😄.
      Ti ho lasciato un commento al post Inchiostro simpatico.
      Per ogni eventuale comunicazione farò riferimento a questo post, se per te va bene.
      Buona settimana, buon lavoro, buon tutto!

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    3. Ciao. Scrivere qui sotto va benissimo. Il monologo sarebbe per un racconto e l'idea era di abbinargli appunto le musiche per renderlo un racconto in musica. Le mie esperienze teatrali sono state positive ma amatoriali e credo sia meglio scegliere un "attore" che possa far da tramite tra il racconto e il recitato. Ho pensato diverse volte di scriverlo per me e su questo ancora non ho preso una decisione. Io ho buone proprietà di lettura ma qua serve anche trasmettere qualcosa espressivamente.
      Progetto lungo e complicato.

      Riguardo ai film, il mio intento è sempre di scriverne ma non ho mai molto tempo e se passa anche solo poco tempo, sento il bisogno di rivederlo. In sostanza, la volontà di recensire c'è sempre e in caso contrario mi va benissimo (sarebbe un piacere) parlarne qui. :)

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Quando arriverai alla fine del tuo bellissimo lavoro, vedrai che avrai un'illuminazione su come realizzarlo ne sono certa.

    Tornando al discorso poesia: c'è qualche poeta ma amo dire autore/trice che segui? Qualche poesia che ti piace in particolare?

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    1. Amo soprattutto le poesie di Fernando Pessoa (Le lettere d'amore e la bellissima -ma lunghissima- Tabaccheria) ma mi emoziona (tra le altre) quella sul bisogno di silenzio di Alda Merini. Che dire poi della stupenda "Il prigioniero Ante" di Erri De Luca!
      Pessoa è sicuramente quello che preferisco ma anche i poeti che si studiano a scuola sanno stupirmi con i loro versi. Diciamo che, a parte qualche eccezione, sono più per la poesia in sé che per il poeta. Credo che un poeta possa nascondersi dentro ognuno di noi senza bisogno di vendere alcun libro.

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    2. Conosco Pessoa, spesso le sue poesie, frasi, le ho postate sugli aggiornamenti del mio stato di WhatsApp, stessa cosa per la grande Alda. Non conoscevo "Il prigioniero Ante", sono andata a cercarla, è davvero profonda. Adesso ti dico una cosa, i tuoi scritti li ritrovo sia in Pessoa che nel pezzo di Ante, c'è qualcosa di te, da quello che ho letto nelle tue poesie, a volte così delicate, altre un po' disilluso, ma con la consapevolezza di aver afferrato, tenere in mano un dono, quello che difficilmente ti farà perdere te stesso tra gli attori di questo assurdo palcoscenico. (Lo so che hai capito). (Anche se ho esposto male).
      Quello che dici sulla poesia in merito al poeta stesso lo condivido appieno. Non è determinante la persona ma il suo sentire, che va oltre. Possiamo leggere una poesia fantastica e poi scoprire che la persona non è interessante ai nostri occhi, la sua personalità, la sua vita probabilmente non la condividiamo, ma scrive qualcosa in cui ci ritroviamo. Le donne del passato quasi tutte suicide hanno avuto vite discutibili, rivoluzionarie per certi versi, Alda stessa era una donna potremmo dire fuori dagli schemi resta pur sempre il fatto che usano la parola e quella è stata "riconosciuta". Devo dire che mi affascina leggere la vita dei poeti, alcune poesie lette, quando conosci la storia, il contesto diventano anche più semplici da capire.
      Poi come dici tu, dentro ognuno di noi può nascondersi un poeta, vendere libri non è essenziale.

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    3. Ciao. La vita dei poeti può sorprendere. In particolare Alda Merini ha una storia molto sofferta dietro gran parte delle sue poesie. Storia di polsi legati. Sono d'accordo sulla comprensione della poesia che si basa sulla maggiore conoscenza dell'autore. Tutto diventa chiarificatore come una nota a piè pagina. Le donne in particolare, con le loro isterie causate dal patriarcato, dal maschilismo, dalle mille oppressioni, sono come casseforti che contengono grandissima passione. Se verranno aperte, quelle serrature, mostreranno la luce in ogni loro sfumatura.

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    4. La storia di Alda è triste, nonostante lei fosse una combattente, una persona che sentiva fortemente se stessa, ci ha regalato poesie intime e sorprendenti. La sua malattia, l'ha aiutata in un certo senso e le sue poesie che parlano "dei matti" sono da brivido. La malattia mentale in ogni sua forma mi colpisce sempre, nel 2017 realizzai un mio piccolo sogno e andai a Trieste, semplicemente perché la vidi in un programma televisivo e me ne innamorai.(Tra l'altro hanno girato lì 'Il ragazzo invisibile' e ho riconosciuto i posti).
      A Trieste c'è l'ex manicomio racchiuso in un parco, dove una volta non poteva entrare nessuno, tranne chi ci lavorava. Da lì partì il lavoro di Basaglia e la chiusura di quei posti. Avendo appena letto di lui, a Trieste andai a cercarlo, una domenica di sole pazzesco, era agosto, si trova nella zona alta, l'autobus faceva tornanti come se ci allontanassimo dal mondo.
      Oggi è un parco, con dentro una sede universitaria, un distretto di igiene mentale, una biblioteca, tutto chiuso perché era agosto, o forse perché era domenica. Girai per il parco senza incontrare anima viva fino a incappare in un guardiano del posto, che stava pulendo in giro. Parlai un po' con lui, si meraviglio', mi chiese: ma con tutti i posti belli da visitare qui a Trieste, cosa ci fa qui, in questo posto?
      Beh, come avrai capito, era esattamente lì che volevo essere, respirare in quel luogo,.... queste situazioni mi angosciano e mi attirano.

      Non mi basterà una vita per informarmi di tutto quello che mi appassiona, ma le cose, anche se non subito mi arrivano sempre, cerco una cosa e per strade traverse mi arriva. Ad esempio non mi ero mai soffermata molto sulle poesie di Anna Achmatova, un po' ermetiche per me. Poi a dicembre ho comprato l'ultimo libro di Saviano perché sapevo che parlava di vite, personaggi che mi incuriosivano da sempre, e Saviano in un capitolo parla di lei, racconta la sua vita. Leggere le sue poesie ora è un'altra cosa, entri nella sua testa e nel suo sentire.
      Le cose che desideri arrivano sempre....

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  12. Oggi primo del mese e finalmente zona gialla, sono uscita dal lavoro e ho festeggiato:in giro per vetrine, finalmente con il viso al vento e un illusorio senso di libertà: meta libreria, anzi, due librerie, dove solitamente mi perdo...mi sono regalata una graphic novel: "Il suono del mondo a memoria" di Giacomo Bevilacqua. Non lo conosco, ma il titolo mi piaceva, l'ho sfogliato e ho sentito che dovevo leggerlo, a volte i libri chiamano, a te succede mai?

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    1. Ciao Lory, che meravigliosa sorpresa la tua poesia! Mi ha fatto davvero piacere leggerla e rileggerla, anche ad alta voce per coglierne ogni sfumatura. Questa vena malinconica legata alla solitudine
      "I diari, i libri, le frasi
      sottolineate,
      riempivano spazi,
      scioglievano nodi
      arricchivano i cassetti della mia anima."

      sempre però con la voglia di scrivere ("ho tante cose da raccontare" "le parole fanno miracoli") perché fa parte di te e (mi auguro) non solo "per non scomparire".
      La solitudine che diventa poesia quando le dedichiamo qualche riga.
      Hai detto bene. Le parole sopravvivono al loro scrittore e portano una testimonianza di lui. Spogliarsi degli abiti è mostrarsi fuori ma scrivere una poesia è permettere agli altri di dare un'occhiata a ciò che siamo dentro.
      Non ho mai tenuto un diario. Ho sempre scritto ma mai in un diario (ricordo di averci provato ma rileggendo era come guardarmi in uno specchio deformante del luna-park) e considero le persone che lo aggiornano dotate di grande sensibilità. Complimenti sinceri.

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    2. Cercavo una faccina tutta rossa ma non c'è...😄
      Beh, mi sono buttata...

      Grazie, davvero bello leggere quello che hai scritto, l'attenzione che hai dato alle mie parole, è strano essere letti....
      I diari li tenevo da ragazza ma non in modo continuativo. Oggi riempio quaderni, blocchi, e scrivo, copio anche le poesie che trovo in rete. Negli ultimi anni mi e' proprio venuta voglia di scrivere e sentivo l'esigenza di raccoglierle, come ti ho detto le ho stampate a computer in biblioteca perché non ne ho uno, sono arrivata quasi a duecento. Credo sia un allenamento scrivere, quando ero nella mia fase creativa mi venivano di getto, mentre guidavo, mentre camminavo, mi si formavano versi in testa....
      La poesia è un habitat, ricordo quando andavo alla ricerca di un libro quasi introvabile di una poetessa, o quando trovavo qualcosa che mi colpiva, andavo con il mio libro in mano con una felicità incredibile, il viaggio, la ricerca è sempre stato per me il vero motore. Da una cosa ne nasce un'altra, è sempre una scoperta.

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  13. Il richiamo dei libri è sempre forte. Irresistibile. Mi conquistano il colore della copertina, il titolo, l'autore. È piacevole passare in rassegna le nuove uscite in libreria. Ci sono scaffali senza tempo. Non conosco la graphic novel da te acquistata ma sono incuriosito dal titolo. Magari potresti accennarmi qualcosa sui contenuti (se ti va).

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  14. "Il suono del mondo a memoria" ce l'ho qui sotto gli occhi, non l'ho letto ancora, aspetto un buon momento. Però posso dirti che in copertina c'è un ragazzo con le cuffie in testa che cammina, una macchina fotografica al collo, un bicchierone in mano, lui cammina con gli occhi chiusi.
    Oltre le immagini perché un fumetto deve avere delle figure che mi attirano, mi hanno attirato diverse frasi trovate scritte, potrei dire che ci sono dei calendari con i giorni spuntati, come se la storia seguisse un periodo specifico.
    Ho girato il libro e c'è una frase:
    "Se guardi e non riesci a vedere,
    forse il problema è che in realtà
    non stai ascoltando te stesso.
    Succede, quando si è convinti di conoscere
    il suono del mondo a memoria.

    E poi, c'è una dedica all'inizio libro, ma questa l'ho vista adesso, credo assolutamente che lui l'abbia scritto per lei.


    Quando qualcosa mi colpisce tanto mi succede anche di avere un po' di paura nello stesso tempo, per cui aspetterò un po', mi gusto l'attesa.
    Ma ti farò sapere.
    Buon mercoledì e giovedì.

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    1. Intanto grazie per la bella e dettagliata descrizione. A volte molte cose si danno per scontate e la quotidianità si affronta distrattamente, senza viverla davvero. Non siamo pronti a cogliere quel dettaglio che rende le giornate diverse una dall'altra e ci perdiamo il meglio "non vedendolo". Credo intenda questo l'autore con quella citazione.
      Per il resto attendo una tua autorevole recensione.
      Bellissimo saluto "buon mercoledì e giovedì" :)
      Buon giovedì e venerdì a te, allora.

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    2. Ma che stranezza, leggo il tuo commento e lo stesso potrebbe essere riferito al film "Auguri per la tua morte", non trovi? Chissà se ci sarà un'analogia anche nel racconto del libro al film (a volte le coincidenze....)
      Una mia autorevole recensione? Dai non scherziamo, lo vedi come scrivo, di pancia, autorevole, per favore....ho una mente disordinata, salto di pala in frasca, faccio riferimenti, mi perdo e distraggo chi legge, sono un vulcano, per cui non un buon recensore, ho le mie idee, difficilmente le cambio e sono troppo emotiva per cui scrivo per passione e non per fare lezione perché detesto chi vuole imporre un punto di vista universale. Credo nell'essere obiettivi, ma molte persone che scrivono di film giudicano più il regista del suo film, sono faziosi e vogliono fare i fenomeni, ecco, io sono più terra terra, pertanto potrei esulare dal pensiero comune (vedi Parasite). Scrivere un tuo punto di vista fuori dal coro, libera le scimmie dalle gabbie, scusa, non volevo offendere le scimmie 😂

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    3. Buongiorno anche qui :)

      Ma guarda che staccarsi dal coro è un pregio non da poco! La cultura cinematografica non è soltanto quella che si impara al DAMS. Ho perso interesse per molti blog di cinema per la totale assenza di elasticità. "Quelli che se la tirano" hanno già deciso (ben prima di vedere un film) se piacerà loro. Sembra abbiano una scaletta che parte dal valore storico (se ci fai caso ogni film pre-anni sessanta ha valutazioni sproporzionate rispetto a quanto la visione ci offre). Io amo Kubrick, Fellini, Lang, Bergman e tanti, tantissimi altri e non è che se Aronofsky mi "sforna" un capolavoro come Il Cigno Nero e poi un kolossal senza senso come "Noah", mando giú in silenzio. Non mi vergogno a dire che per costringermi a riguardare 2001 Odissea nello spazio devono blindarmi a una sedia e sgranarmi le palpebre come in Opera o Arancia Meccanica.
      Per cui, avere il coraggio di dire che (per assurdo) Quarto Potere non è uno dei dieci migliori film mai realizzati e che nella tua Top Ten, al suo posto, ci metteresti Pierino contro Tutti, lo considererei un parere comunque autorevole (benché non mi troverebbe d'accordo). Il cinema è negli occhi dello spettatore, penetra fino al cuore e siamo tutti diversi con storie diverse con "lampadine di Pavlov" che si accendono con gli stimoli piú differenti.
      Con me, di cinema, si parla a 360° ed è la passione a fare la differenza, cara amica autorevole ;-)

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  15. Oggi mi sono guardata "Auguri per la tua morte", ti ho lasciato un commento/due.

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  16. Ti ho lasciato tre commenti sotto "Auguri per la tua morte", più due qua, sono cinque, per dirti di rispondere tranquillamente quando hai tempo e non sentirti legato a una risposta veloce, risposta che comunque attendo sempre con gran gioia! 👋

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  17. Buongiorno, aggiungo questo commento dopo aver letto le tue ultime risposte per dirti che "Agorà" se vuoi, lo fanno domani pomeriggio (sabato) su LA7 ore 17,45. Se riesco lo riguardo. È lo stesso regista di "Mare dentro". 👋

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    1. Grazie della segnalazione. Il film mi attira. Credo però che dovrò noleggiarlo. L'orario crepuscolare mi vede piú indaffarato che mai.

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  18. Grazie per 'cara amica autorevole', soprattutto per la parola amica.
    Anch'io mi ritrovo in quanto dici sui blog di cinema, sono pochissimi quelli che scrivono veramente in modo obiettivo e poi ritengo che i commenti molto spesso vadano poco in profondità, difficilmente generano discussioni interessanti. Di cinema amo parlarne, ma non mi interessa dire la mia a tutti i costi, tanto sono arrivata alla conclusione che non cambia nulla in fondo. Anch'io ho tentato tantissimo tempo fa in TV di vedere 2001 Odissea nello spazio, dopo 10 minuti ho cambiato canale, Kubrick sarà un grandissimo ma a pelle non mi chiama, Shining l'ho rivisto da poco, ho percepito un'aura strana, ho avvertito guardandolo un gran disagio e non era dovuto solo al film. Sono andata a cercare notizie ed effettivamente su quel film grava una "pesantezza" anomala, eventi e circostanze brutte che non so perché avevo percepito. Diciamo che non mi sta simpatico. Diversamente, Nolan, per tanti ambizioso e venditore di fumo a me piace. Capisco la sua ambizione, mi è simpatico, credo che i suoi film siano tutti bei film e lo ammiro.
    Parlando di registi che dividono e scindo il regista dall'uomo mi piacciono i film anche se ne ho visti pochi di Lars Von Trier, i suoi film mi fanno riflettere e mi lasciano qualcosa.
    Haneke: che dire? La prima volta che vidi Funny games in TV volevo entrare dentro e fare una carneficina. Ancora ricordo il disagio e la furia provata, un grande, ho visto parecchi suoi film, uno stile glaciale, ma i suoi film ti arrivano come un pugno in faccia.
    Zemeckis, vogliamo parlarne?
    Non ho un regista preferito, forse quelli nominati da te li conosco meno, pensa Quarto Potere mi manca! Fellini uhmmm, non mi invoglia.

    Sono sempre in attesa della tua lista di film del ❤️

    Ho quasi la sensazione che ti sia sfuggito qualche mio commento, sbaglierò, è solo una sensazione, non sentire da te alcun riferimento mi lascia il dubbio, ma forse non volevi aggiungere nulla.magari scorri in su nel caso...
    Ciao, ti ho lasciato anche un commento al post "Auguri per la tua...." 👋

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  19. Ciao. Uscito semi-indenne dalla pioggia di incombenze (alcune piacevoli, lo ammetto) previste per il week-end, cercherò di essere esaustivo e rispondere punto per punto.

    SHINING
    Il disagio che trasmette Shining va ben oltre la fase di realizzazione. Un film disturbante per via delle atmosfere e di una fotografia magistralmente studiate. La prospettiva del triciclo, lo stacco di suono delle ruote tra il parquet e i tappeti e (al culmine dell'ansia) l'apparizione delle due gemelle in atteggiamento ipercreepy... Wow! Per me, un capolavoro. Nel dvd Warner edizione cartonata di fine anni novanta, é presente un mini documentario sul dietro le quinte, realizzato dalla figlia di Kubrick. Il clima tra un ciak e l'altro non era per niente rilassato e le conseguenze subite da Shelley Duvall confermano le tue giuste impressioni sull'aura negativa che aleggiava all'Hoverlook set. In seguito, un altro documentario cercherà di dare una spiegazione a ogni dettaglio presente nel film, "forzando" anche parecchio alcune teorie.
    Io lo noleggiai da ragazzino, in Betamax, perché usavo questo sistema (vhs era già più diffuso ma a casa non lo avevamo) e lo guardai da capo per tutto il week-end. La consumai quella videocassetta. La potevo tenere due giorni e li sfruttai al massimo.

    LARS VON TRIER

    Considero Dogville un capolavoro. Genio e anticonformismo in un film che racconta bene l'ipocrisia della gente, sempre al riparo tra le proprie mura dai giudizi degli altri (ma quanto marciume contengono?). Qua le mura "ci sono ma non ci sono", voglio dire, lo spettatore dopo lo smarrimento iniziale, se ne dimentica e si abitua al paese svelato, svestito, senza nascondigli. Senza parlare del finale a sorpresa!
    Di Lars ho anche il DVD di Dancer in the dark. Altra perla. Hai altri consigli al riguardo?

    HANEKE

    Funny Games ha suscitato le tue stesse emozioni in me e (credo) in ogni spettatore che abbia avuto la masochistica idea di guardarlo. Piú che un horror è pura sofferenza. Due ore di ansia. Parli del film del 1997 o del remake?
    Un vero torture-porn.
    Credimi, se hai retto alla visione, American History X, scena iniziale a parte, lo butteresti giù come un bicchiere d'acqua dopo una sorsata di tabasco.

    ZEMECKIS

    Lo adoro. Lo seguo da sempre. Dai tempi di Ritorno al futuro. Roger Rabbit è qualcosa di unico nel genere (non per il mix uomo cartone ma per il mondo in cui ci ha trasportato). Ho visionato anche i suoi film d'animazione e presto mi guarderò l'ennesimo remake sulle Streghe di Roald Dahl, recentemente uscito a noleggio.

    Su Basaglia non ho omesso nulla ma sto elaborando. Argomento delicato che tocca nervi scoperti (riguarda una persona cara), per cui non mi sento di parlarne qui. Il tuo tour di Trieste però lo trovo affascinante. Pensa che ad Imola, dove vivo, hanno chiuso tre manicomi, post legge Basaglia e uno (pochi anni fa è divenuto parco pubblico). I padiglioni però sono inaccessibili. Un giorno alcuni vandali hanno forzato una porta  e, siccome il giorno dopo mi trovavo lì per un'iniziativa ecologista di raccolta mozziconi, ho approfittato per sgattaiolare dentro. Non ti dico l'emozione. Ho avuto paura, lo ammetto.

    Carinissimo il Ragazzo invisibile. Sono quegli esperimenti del cinema italiano che più apprezzo. Trovo che film come questo (e Lo chiamavano Jeeg Robot, ad esempio), servano anche a dimostrare che non sappiamo fare solo commedie. Osare, ogni tanto, si può e si deve.

    Non conosco l'Achmatova. Se ne hai voglia potresti farmela scoprire tu. Le poesie ermetiche le trovo stupende se includono una parafrasi "delucidatrice".

    Buon lunedì. Ora rispondo (con piacere) al resto.

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  20. Buon martedì, sereno giorno.
    Abbiamo parlato di cinema, di qualche regista, della passione per la settima arte, argomenti che mi appassionano ed è appagante percepire in te la stessa "sete". (La tua frase sulle pozzanghere è significativa, quanto la capisco!)

    Di Lars vidi tanto tempo fa su consiglio di mio padre "Le onde del destino". Ero giovane, ma lo apprezzai nella sua trama così straziante e misteriosa per me, poco avvezza ancora a film di questo spessore. Ritrovai Lars poco tempo fa, negli ultimi due anni ho visto DOGVILLE, capolavoro assoluto, realistico in tutta la sua spietatezza e Dancer in the dark film che mi ha spezzato il cuore, con un'interprete pazzesca e una trama che seppur scontata ha un'evolversi incredibile, musica e ballo non lo aspetteresti certo da Lars, e questo è uno dei film che metterei nella mia lista di film del ❤️.
    In un negozietto dell'usato tempo fa ho preso Melancholia, ce l'ho da un po', ma Lars richiede tutta la mia energia, è un pessimista, lo vedrò....Di certo il suo cinema non mi lascia indifferente, ma non credo vedrò tutta la sua filmografia.
    Di Haneke credo via via vedrò quello che mi manca. Di Funny games ho visto per primo il remake, ero riuscita ad evitarlo perché già la copertina del DVD non mi rassicurava per niente, una sera lo diedero in TV e nonostante l'ora tarda riuscii ad arrivare alla fine. Sconvolta. Tempo dopo seguendo il cinema più a fondo, nell'ultimo anno ho voluto vedere il primo. Dicevano fosse più cattivo, ma la prima visione è stata quella che mi ha colpito di più per gli interpreti, forse non ricordavo tutti i dettagli, ma mi sembrano identici nella trasposizione. Nel backstage in un'intervista Haneke parla proprio della fascinazione alla violenza, se una persona non accetta dovrebbe uscire di sala, nel mio caso cambiare canale, questo spiega il rapporto che abbiamo con le immagini e il subconscio. Ha ragione, comunque non guarderei di tutto, ho i miei limiti, i miei muri.

    Zemeckis l'ho apprezzato anche nei suoi ultimi: The walk (di cui ho letto anche il libro, la biografia) e Benvenuti a Marwen storia vera (ho il DVD) ma esiste un documentario mi dicono più approfondito. Il prossimo che vedrò è Contact, preso recentemente in biblioteca, non ricordo di averlo mai visto. L'ultimo sulle streghe ho appena letto il libro di Dahl da poco, veramente carino. So che ne esistono due versioni.

    Su Basaglia e i nostri racconti vedo diverse similarità, ma non scrivere niente di personale, fai benissimo e lo capisco, il silenzio racconta molto.

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  21. Appena elaboro un sunto ti racconterò della Achmatova.

    Appena riusciremo a vedere quanto abbiamo già tirato in ballo, perché c'è un po' di carne al fuoco, devo chiederti un favore, ovvero guardare un film e darmi la tua spiegazione perché è rimasto in stand by e vorrei capire di più. Ciao!

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    1. Più che volentieri. La carne al fuoco è tanta. Anche la curiosità. 😅

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  22. Mi sono riletta e sorrido per le "diverse similarità" un ossimoro? Ma era più corretto dire "le molte similarità". 😉😊

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  23. Eccoci qua.
    Parto da una precisazione. Certi argomenti mi affascinano, mi interessano (nella mia top ten, probabilmente al primo posto, metterei Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo) ma risvegliano brutti ricordi legati a persone care. Non li nascondo, non fingo che non esistano ma saprò tirarli fuori al momento giusto (non qui, in un "acquario"). 😉

    Le Onde del Destino. Titolo che conosco ma non ho ancora visto. Ovviamente annoto (la "grigliata" sul fuoco è ormai un banchetto). Dancer in the dark lo riguarderò a breve. Lo vidi al cinema anni fa e sono tre anni che ho in bacheca il dvd ancora incellophanato. Una rinfrescata la merita. Lo ricordo sorprendente e piacevolmente esistenziale, nondimeno drammatico (eh sì, sbriciolacuori). Melancholia mi ero riproposto di guardarlo  tempo addietro, quando uscì. Ricordo che fece più clamore la conferenza stampa (con gaffe) che il film. L'ottimo cast femminile (Kirsten Dunst soprattutto) mi attirava ma devo averlo smarrito nelle centinaia di film annotati, "schedulati" che, a seconda del momento e delle "gerarchie" cinematografiche, riordino in continuazione.

    Pensa che non ho visto Benvenuti a Marwen e nemmeno The Walk (li conosco bene e non serve annotare, li avevo entrambi già in programma).
    Contact è un po' lento rispetto ai ritmi a cui ci ha abituato Zemeckis, però ne ho un ottimo ricordo.  Noleggiato su videocassetta della Warner, anche se era un periodo in cui le vhs si stavano estinguendo.
    Del libro di Roald Dahl ho visto la trasposizione con Jessica Houston "Chi ha paura delle streghe?" che ha un finale diverso rispetto al libro, anche se quello di Zemeckis mi attira proprio per la capacità del regista stesso di creare empatia verso ogni fascia di età. Vedremo.

    Hai detto bene. Sono "assetato" e lo sono ancora di più quando incontro persone interessanti che amano parlare di cinema come me (non hai idea di quanti messaggi vocali cinematografici scambio con Riky 😂). Condividere opinioni riguardo un film (e non solo), se fatto con chi ha la stessa mia passione, può essere bello come guardare il film stesso.

    L'ossimoro... 😁

    Buona serata.

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  24. Sull'Achmatova:
    La censura sotto il regime di Stalin si chiamava repressione culturale nel vero senso del termine.
    Anna ha una storia interessante che poco metterà in risalto la mia scrittura che vuole solo essere uno stralcio.
    Donna libera, scalza e selvaggia, la libertà come una fiamma interna, ebbe molti amori e più di un marito.
    La sua forza incredibile la vede rimanere in Russia quando altri artisti per non soccombere la lasceranno invece perseguitati da una censura opprimente.
    Lei non se ne andrà nonostante non le fu permesso più di scrivere: bellezza, gioia e libertà non potevano essere gridate a gran voce. Amava la sua terra, la sua lingua, ma non volle piegarsi e cantare le lodi al regime, veniva costantemente tenuta d'occhio e la macchina del fango si avvento' su di lei.
    Donna armata di parole, amatissima, i suoi versi circolavano clandestini, scritti su foglietti, imparati a memoria e poi distrutti. Perché la parola scalfisce, lavora inesorabilmente, scava nel profondo e arriva alle tue arterie, alle tue vene, giunge al cuore e non potrà più uscirne.
    Non fu mai arrestata ma costretta al silenzio. La dittatura si rivalse sul marito e il figlio internati nei gulag.
    Il figlio ne uscirà solo nel 1956 mentre il marito non ce la farà. Un figlio che non riuscirà mai a comprendere fino in fondo perché sua madre non si pieghi per amor suo....
    Per diciassette mesi farà la fila fuori dal gulag per lui. Poi un giorno deve capitolare. Fu costretta a comporre una raccolta di poesie da dedicare a Stalin, pena la morte del figlio.
    Anna cedette, le compose dolorosamente ma impose che non sarebbero mai state pubblicate nemmeno dopo la sua morte.

    La sua riabilitazione arrivò nel 1955.

    Molte delle sue poesie raccontano, testimoniano...
    Ma oltre i suoi scritti resta il ricordo della sua forza, il suo pensiero libero e umano, l'amore per la vita, la sua terra, il suo popolo, l'amore per la libertà.

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  25. Dal libro di Saviano ti scrivo questo passaggio:
    "Un giorno Anna era fuori dal penitenziario di Leningrado con un pacco per il figlio da consegnare alle guardie. Con lei, decine di altre donne. A volte dodici, a volte ventiquattro, a volte quarantotto ore di fila per consegnare un pacco vuoto. Si, perché il pacco era vuoto, ma se le guardie lo prendevano voleva dire che il figlio era vivo, se lo rifiutavano, invece, che era già morto. E questo era l'unico modo per scoprirlo. Così, te lo immagini, le madri iniziavano la fila all'alba. Restavano in piedi sotto la neve, sotto la pioggia, sotto il sole accecante. E il problema non era la fila. A quello erano abituate. Il problema era non farsi restituire il pacco. Quando le guardie glielo rimettevano in braccio, quelle iniziavano una lotta disperata per farglielo riprendere: potevano picchiarle, potevano stuprarle, ma non dovevano in nessun caso restituire loro il pacco.
    Un giorno, una donna riconobbe Anna Achmatova e le chiese:
    "Può raccontare tutto questo?"
    Lei lo fece.

    Ringrazio Roberto Saviano per i suoi scritti, Achmatova e Wislawa Szymborska le ho conosciute grazie a lui. La Szymborska credo l'abbia conosciuta grazie a lui un'infinità di persone, in TV ne ha parlato e parlato e i suoi libri sono andati a ruba, credo sia la più letta, poetessa polacca ironica e minimalista, la sua poesia ti fa sorridere e riflettere. La forza delle donne e il potere della parola....




    "Sentirai il tuono e mi rammenterai,
    penserai: desiderava una bufera....
    Sarà una striscia di cielo accesa di rosso,
    ed il cuore come allora in fiamme.
    E ciò accadrà nel giorno moscovita
    in cui abbandonerò per sempre la città
    muoverò verso il bramato riparo
    Lasciando in mezzo a voi ancora la mia ombra.


    Anna Achmatova

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  26. Ho letto tutti i tuo commenti, condivido, ascolto e mi unisco a questa passione motore essenziale, ti ho lasciato il mio commento a Cafarnao, ho ascoltato ieri sera uno stralcio de La lentezza e tutta la storia dell'uomo che non amava il sole. Di Baglioni, il video è tuo?
    Tu vuoi vincere facile! Giudizio severo mi hai chiesto.....hai una voce talmente bella!!!!! Anche un bugiardino potresti leggere e non mi addormenterei. Wow e doppio triplo wow (e mi sto contenendo).

    Non ho capito, ma hai fatto il corso OSS? Lavori in questo campo? (Qualsiasi cosa tu faccia, torno a ripetere di scrivere SOLO quello che vuoi comunicare, non lasciare informazioni personali, io capirò sempre le tue scelte e motivazioni per cui non è indispensabile rispondere ad ogni mia domanda).
    Buon pomeriggio!

    Risponderò al più presto al post di Auguri per....👋🍀

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    1. Grazie per avermi presentata (anche attraverso le parole di Saviano) Anna Achmatova (che definire poetessa a questo punto pare riduttivo), donna idealista, capace di resistere a tutto questo (l'amore per la propria terra e per la libertà sopra ogni cosa).

      Merita un mio approfondimento.
      Peraltro, la rivoluzione russa è argomento che mi sono riproposto spesso di riprendere in mano ma che in realtà ho "spulciato" solo trasversalmente (ovvio) alla ricerca sul Muro di Berlino.

      I suoi versi, contestualizzati, trasmettono grande forza e determinazione. Non la conoscevo (di Saviano ho letto solo Gomorra -bellissimo!-), grazie per aver condiviso con me una storia così "ricca" di sentimento, idee e arte.

      Wislawa Szymborska invece la conosco grazie a Roberto Vecchioni che non perde mai occasioni (nelle sue lunghe chiacchierate ai concerti fra un pezzo e l'altro) di citare poeti e poetesse (una volta fece salire sul palco Alda Merini che recitò la sua "lettere"), tra le quali, appunto, Wislawa.

      La mia preferita:

      "Poteva accadere.
      Doveva accadere.
      È accaduto prima. Dopo.
      Più vicino. Più lontano.
      È accaduto non a te.
      Ti sei salvato perché eri il primo.
      Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
      Perché da solo. Perché la gente.
      Perché a sinistra. Perché a destra.
      Perché la pioggia. Perché un’ombra.
      Perché splendeva il sole.
      Per fortuna là c’era un bosco.
      Per fortuna non c’erano alberi.
      Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
      un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
      Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
      In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
      Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
      a un passo, a un pelo
      da una coincidenza.
      Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
      La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
      Ascolta
      come mi batte forte il tuo cuore."

      Ogni commento sarebbe superfluo.

      Su La Lentezza.
      Un triplice Wow è assai più di quanto immaginassi. Sono molto contento che ti piaccia il mio stile di lettura. Poi realizzo che sullo stesso canale c'è L'uomo che odiava i raggi del sole e... ��‍♂️��‍♂️��‍♂️
      Favoletta che inventai più di qualche anno fa per le mie due bambine (ormai ragazze). Anche i disegni stilizzati sono miei. Colorati un po' a mano e un po' col PC. Ancora non avevo un microfono professionale, così le t e le s sono un po' strisciate per via della compressione Realtek. Ora con le mitiche Senheiser vado benone (merito loro se apprezzi la mia voce ^_^).

      Anche il video di Requiem (brano non per tutti) è fatto da me, sulle splendide immagini di Valzer con Bashir, film d'animazione israeliano sui risvolti psicologici della guerra in Libano (insomma, tutto sembra far capo a Beirut) ��

      La canzone è intensa. Colpi di mitra e mortai che sostituiscono la batteria, cadenza molto lenta poi un urlo "ancora non fa giorno", no, dove la guerra decide di emigrare, scordatevi l'alba!
      Il video è tutto in slow-motion, mi pareva più appropriato.

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  27. Quando non ci sono implicazioni "collaterali" e riguardano solo me, non ho problemi nel raccontare "vita, morte e miracoli". Io sono un marmista, tagliatore, restauratore. Mi occupo di edilizia e arredamento attraverso l'utilizzo di pietre naturali e negli ultimi anni (purtroppo) anche di materiali tecnici come il Gres o il (male)Dekton. Un lavoro creativo e artistico (a volte) ma anche noioso e ripetitivo (di tanto in tanto). Un lavoro che odio e amo al tempo stesso. Il corso serale da OSS è stata una sfida che mi ha dato autostima permettendomi al tempo stesso di studiare argomenti che mi interessano (come la biologia). Inoltre, essendo un corso tra adulti, con persone di varie etnie, mi ha aperto un mondo e rafforzato i valori sociali che (da quando ero ragazzino e vendevo libri di Che Guevara nei banchetti) mi porto dentro.

    Non mi dispiace parlare di me (sono solo gli argomenti "dolorosi" che "censuro" ma non precludo). Un blog serve esattamente a questo. Scambiare opinioni con persone interessanti, che sanno anche ascoltare, valutare, capire, mentre altrove ci si limita a dire la propria aspirando a un (preteso) "doveroso" like.
    Grazie per aver ascoltato, valutato e capito.
    Scrivere dà tanto. Scambiarsi idee è la vera ricchezza.

    A proposito di scrivere, ma sei una nottambula?
    :)

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  28. Ahaha, yes, una volta ero una nottambula, oggi crollo, resto alzata di più se il giorno dopo sono di riposo, facendo un lavoro a turni: mattina, pomeriggio, notte, spesso riesco a tirare più tardi quando il turno lo consente.
    Grazie ancora per le tue testimonianze di vita sempre interessanti.
    Argomento Russia, gulag, anche a me attira saperne.
    In merito avevo letto il bellissimo libro, una testimonianza di Slavomir Rawicz: "Tra noi e la libertà", racconta di lui, tenente polacco, catturato dall'esercito sovietico. Accusato di spionaggio viene rinchiuso e condannato ai lavori forzati in un gulag siberiano da cui proverà a scappare insieme ad altri compagni. Il libro è davvero molto bello e Peter Weir ne ha tratto un film, non altrettanto bello purtroppo: "The way back".
    Adesso mentre ricercavo il titolo vengo a sapere che la BBC tramite archivi sovietici ha smentito la fuga e la lunga strada che hanno fatto, leggo che in seguito ad un'amnistia vennero tutti portati in Iran. Boh? A questo punto non saprei se è solo un buon romanzo o una storia incredibile. Quando leggo queste cose ci resto male.

    Credo di avere risposto a tutto, ho lasciato commenti a Cafarnao e Auguri per....

    Buona giornata, belle cose!

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  29. PS. Ho dimenticato di dirti che a dicembre ho comprato (le coincidenze continuano) il libro di Roberto Vecchioni: "Lezioni di volo e di atterraggio". Avevo anche iniziato a leggerlo mentre stavo leggendo un altro libro ma mi sono fermata a una decina di pagine perché richiede una lettura attenta e continua. Anzi, spero di comprenderlo, non mi è sembrata una lettura semplice. 👋

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    1. Domani risponderò anche a questi. Con grande piacere ;-)

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    2. Eccomi anche qua, con l'account che uso tramite smartphone. Piccola variazione nel nome ma sono sempre io. Del Vecchioni letterario avrei molto da consigliare. L'ultimo che ho letto è La vita che si ama, bellissima raccolta di episodi di vita autobiografici (veri e romanzati). Andai anche alla presentazione, qui ad Imola, per stringere la mano a uno dei miei idoli musicali (così come Baglioni e Guccini). Vecchioni, è vero, richiede attenzione perché è uno che le parole le pesa bene e non incastra frasi a caso. Di Lezioni di Volo, attendo, nel tempo, la tua impressione.

      Comunque, domando se sei nottambula e poi ti scrivo all'una di notte (sorrido).

      Sui Gulag e Rivoluzione Russa ce ne sarebbe davvero tanta di roba da dire (a questo proposito annoto il libro che hai letto sull'argomento, anche se dalle mie mani è già passato quello di Solzenicyn). Peter Weir mi deluse diverse volte (ad esempio il suo Deja vù) ma L'Attimo Fuggente è davvero un film bello e commovente.
      Mi hai incuriosito su quale sia il lavoro da turnista che svolgi.
      Sei una persona piena di interessi e, a tua volta, interessante, Lory.
      Buona domenica e a presto.

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